martedì 24 dicembre 2013

domenica 22 dicembre 2013

La Fata - feltro e punchneedle-

Come il pannolenci o il pile, anche il feltro è facile da usare per creare  pupazzi, bamboline o altro.
Ho tagliato il modello di un angioletto natalizio nel feltro spesso chiaro, poi ho ritagliato due volte l'abito dello stesso modellino in un feltro bordeaux molto sottile.
 
Ho cucito della passamaneria dorata sotto al feltro chiaro seguendo le onde e ho attaccato due fili intrecciati oro e bianco al livello delle braccia, annodando entrambi in fondo - al termine del lavoro ho poi annodato di nuovo tra loro questi due nodi ed ho così unito sul davanti le braccine della fata feltro -
Ho quindi preso la parte davanti dell'abito e con il punchneedle più grosso, da 6, e un filo di mouliné oro, uno di mouliné d'argento e uno di Kreinik metallizzato bordeaux luccicante, messi insieme, ho seguito il bordo ondulato creando un festone più basso ai due lati e più alto nel mezzo
 In mezzo all'abitino, sempre sul davanti, ho usato di nuovo il punchneedle e gli stessi fili ed ho creato un fiore tondo. Poi ho preso le due parti bordeaux dell'abito, le ho avvicinate al corpo chiaro e le ho cucite assieme, sotto e sopra le braccine, che restano così fuori e un po' più sollevate. Ho poi intrecciato un filo rosa antico di cotone grosso con un cordino ritorto sottile color oro e ne ho tagliati 3 pezzi lunghi uguali di circa 20 cm, che ho intrecciato a loro volta assieme a formare una treccia. Con il mouliné color oro ho cucito tutto intorno al tondo della testa la treccia con piccoli punti distanziati, poi ho continuato a cucire la parte di treccia rimasta, sempre in tondo, anche sul dietro.
 Ho poi aggiunto in mezzo del cotone rosa antico con il filino oro, arrotolati a formare dei piccoli chignon, che ho cucito al resto dei capelli, in modo da rendere la capigliatura più rialzata rispetto alla testa feltro, piatta.
Per terminare ho tagliato del filo Kreinik e l'ho attorcigliato intorno al collo della fata feltro, in modo da formare una specie di colletto con le ruches sul davanti. Con un pastello nero da stoffa ho disegnato i due occhi e le sopracciglia, che ho poi ripassato con un pennarello indelebile a punta finissima, e con un pastello rosso da stoffa il cuoricino-bocca.
erica ©  2006

Alberi e Punchneedle

Ho ritagliato l'abete di natale nel pannolenci verde.
Ho disegnato l'albero sulla stoffa bianca in misto lino e con il punchneedle 6 , 2 fili di lana Ancora ricamo Morbido ed un filo metallico dorato Kreinik, ho iniziato il contorno dell'abete: prima basso, poi più alto, i primi due giri in verde scuro, quindi 2 giri con il verde più chiaro.
 
 
Nello stesso modo, con il Kreinik metallizzato oro e dei fili di lana di diverso colore, ho fatto i fiori interni a punchneedle.
 


Ho poi incollato insieme le due forme, mettendo in mezzo un nastro verde metallizzato per appendere il piccolo Abete
erica ©  2006

Il Presepio

 Il giorno di Natale, il 25 dicembre, a Betlemme nacque Gesù. I Vangeli narrano di una fanciulla di nome Maria che viveva a Nazareth in Palestina e che stava per sposarsi con Giuseppe, un giovane falegname. 
Un giorno le apparve un angelo, Gabriele, che annunciò che era stata scelta per diventare la madre di colui che avrebbe salvato il mondo, Gesù, il figlio di Dio.
I Romani che governavano la Palestina avevano indetto un censimento degli Ebrei e pertanto Giuseppe e Maria si misero in viaggio a dorso di un asinello per andare a Betlemme a registrarsi 
Arrivato a Betlemme, Giuseppe cercò un posto dove passare la notte perché si stava avvicinando il momento del parto per Maria. Trovarono riparo in una capanna e in quel luogo semplice e povero Maria diede alla luce Gesù, che depose nella mangiatoia con della paglia, vicino ad un bue e ad un asinello che lo riscaldarono con il loro fiato.
Subito dopo la nascita del bambino, una stella cometa splendente apparve nel cielo a rischiarare la notte e si fermò sopra la capanna mentre in cielo apparvero degli angeli che cantavano: " Gloria nell'alto dei Cieli: è nato Gesù il Salvatore ! "
Le genti che stavano lì intorno, contadini, pastori, artigiani, suonatori, grandi e piccini, accorsero a vedere il Bambino e a portare doni al piccolo Re.
La notizia si diffuse rapidamente e tre grandi saggi d' Oriente, Baldassarre, Melchiorre e Gaspare, decisero di mettersi in viaggio per rendere omaggio a Gesù; partirono in groppa ai loro cammelli portando oro, simbolo di regalità, incenso, emblema di divinità, e mirra, simbolo di umanità, si recarono dal re Erode per avere informazioni sul bambino, ma Erode temeva che Gesù potesse spodestarlo e voleva eliminarlo. I Magi, guidati dalla stella cometa, trovarono la capanna e portarono i loro preziosi doni al piccolo, inchinandosi davanti a lui.
La notte prima di rimettersi in viaggio furono avvisati da un angelo di non rivelare a Erode dove fosse Gesù e ritornarono in patria senza passare dalla sua corte. Il re, pieno di rabbia, ordinò di uccidere tutti i bambini a Betlemme che avevano meno di due anni 
La Sacra Famiglia era però stata avvisata da un angelo e fuggì in Egitto. Quando Erode morì, lo stesso angelo disse loro che potevano tornare e Giuseppe si trasferì a Nazareth con la famiglia.
Fin dai tempi antichi, una delle scene più raffigurate nelle chiese e nei luoghi sacri era la Natività di Cristo, ma il primo presepio - dalla parola latina praesepium che significa mangiatoia - fu realizzato da Francesco di Assisi, nel 1224 a Greccio
Nel 1222 il frate aveva assistito a Betlemme alle funzioni liturgiche della nascita di Gesù e ne era rimasto talmente colpito che, tornato in Italia, aveva chiesto a papa Onorio III di poterle ripetere per il natale successivo. ma il Papa, essendo vietati dalla chiesa i drammi sacri, gli permise solo di celebrare la messa in una grotta naturale invece che in chiesa. Il presepe che Francesco creò nella grotta di Greccio, fatto di figure intagliate, paglia e animali veri, divenne molto popolare 
Il primo presepe con tutti i personaggi risale al 1283 per opera di Arnolfo di Cambio, architetto e scultore di otto statuine lignee che rappresentavano la natività ed i Magi 
In seguito si sviluppò l'abitudine di utilizzare statuine raffiguranti, oltre alla Sacra Famiglia, con  il bue e l'asino nella capanna, i pastori con le pecore, angeli e cantori, i re Magi con i cammelli, il fabbro, la contadina, il fornaio, la lavandaia ed elementi come il laghetto con le oche, il pozzo con il secchio, le palme, le case ...
Esistono presepi dai materiali più disparati: vetro, marmo, cartapesta, plastica, cartone, gesso ed ogni paese nel mondo ha usanze diverse

Le immagini sono di erica ©-  sono foto fatte in Italia e in Svizzera durante  gite prenatalizie di  ericablogger alcuni anni fa

Bacche e Fiori del Natale

La tradizione di appendere rami di agrifoglio sulla porta di casa risale agli antichi Romani perché erano considerati scaccia guai
I rami o le ghirlande di agrifoglio sono molto belle con le foglie verdi e lucide dai margini ondulati e la bacche rosso vivo

    In giardino ho due enormi piante di agrifoglio, il cui nome botanico è Ilex aquifolium, nate da sole una ventina di anni fa
 Una è una pianta femmina, ricca di bacche, molto amate dai merli, dagli uccelli di passaggio e dal pettirosso, l'uccellino che cercò di alleviare le sofferenze di Gesù sulla croce, beccando le spine della dolorosa corona, tanto da avere il petto arrossato dal sangue divino, ma velenosissime per gli uomini 
Anche il pungitopo, piccolo arbusto sempreverde, dalle foglioline spinose, che tollera bene il freddo, è usato spesso per le ghirlande natalizie  Pianta dalle ottime proprietà diuretiche, ha, negli esemplari femmina, delle bacche rosse grandi come ciliegine, che restano sulla pianta da ottobre a marzo
La poinsettia pulcherrima o stella di Natale è originaria del Messico e le sue foglie, simili a grossi petali, che variano dal rosso al rosa, dal giallo pallido al bianco, si chiamano brattee. I veri fiori sono invece le minuscole coppette verdastre che si trovano al centro delle brattee. Deve essere tenuta in piena luce, vicino alle finestre, ma lontane da fonti di calore eccessivo, come i caloriferi o le stufe, e da correnti d'aria. La temperatura ideale per queste piante è fra i 18 e i 22 gradi. Per mantenerle in ottima forma, si devono vaporizzare le foglie tutti i giorni con pochissima acqua e annaffiarle con regolarità 2/3 volte a settimana.
Dopo la caduta dell'ultima brattea si accorciano i rami privi di fogliame e, se la pianta è in buona salute, in un mese si produrranno nuovi rametti e foglie. A quel punto si dovranno ridurre le annaffiature per favorire il riposo post fioritura e si sistemeranno all'ombra estiva in una parte riparata del giardino
Il vischio con i suoi rami verdi ricchi di bacche chiare iridescenti, che nascondono un passato di magia, è per tradizione la pianta del buon augurio 
Le origini della leggenda che lo vede un dono del cielo, sotto i cui rami ci si deve baciare per avere un amore fortunato e salute, soldi e serenità, risalirebbero ai popoli nordici dell'antichità
Il vischio è un cespuglietto semi parassita che cresce e vive abbarbicato ai rami di alti alberi, in particolare sulle querce, gli alberi sacri dei Celti, che lo consideravano magico perché aveva la capacità di non toccare il suolo
La Scandinavia regala molte storie con il vischio protagonista, tra cui la più famosa che narra del figlio di Odino, assassinato da una freccia di vischio costruita da un suo acerrimo nemico. Le lacrime della madre, a contatto con la pianta, si trasformarono in perle, che successivamente divennero bacche.
Il vischio possiede molte proprietà terapeutiche; le foglie vengono infatti utilizzate nella preparazione di infusi contro tosse e asma mentre la tintura viene usata contro geloni e reumatismi. Il vischio è anche un ottimo coadiuvante nel trattamento dell'ipertensione
E' sempreverde e preleva acqua e minerali dalla pianta che lo ospita 
il più comune è il Viscum album, che preferisce le latifoglie come il melo o il pero, e il pioppo e le conifere come il pino e l'abete. In inverno i cespugli di vischio assomigliano a grossi nidi arroccati fra i rami, con le foglie carnose e le bacche traslucide, altamente tossiche per l'uomo, che contengono un liquido vischioso
Vive una decina d'anni e se si vuole estirparlo si deve tagliare il ramo su cui è cresciuto
Si può anche coltivare: si inseriscono con una leggera pressione i semi, ricavati dalle bacche, in una cavità di un ramo di una pianta in buona salute
Si aspetta per circa due anni che il rigonfiamento del ramo diventi pianta e dopo quattro anni finalmente avverrà anche la prima fioritura con la nascita delle successive bacche invernali

  L'elleboro dal rizoma velenoso produce dei bellissimi fiori, bianchi o giallo tenue tendente al verde e perfino rosso scuro, che crescono al centro della pianta, circondati dalle foglie che formano un bellissimo cespuglietto verde
Si riproducono spontanei  per seme e se il terreno è adatto in pochi anni si avranno tante piante di elleboro sotto agli alberi spogli del giardino invernale E se nevicherà i fiori  ancora più grandi e brillanti spunteranno vivaci a ravvivare il biancore gelato della terra
Io adoro gli ellebori e raccolgo sempre i bianchi steli fioriti:li metto in vasetti con poca acqua e li lascio in sala, dove non fa eccessivamente caldo Resistono a lungo e sono splendidi

Le immagini di erica blogger sono state fotografate e trasformate con photoshop in biglietti di auguri    erica © non possono pertanto essere  essere salvate e utilizzate a fini economici 

mercoledì 18 dicembre 2013

Angeli e Punchneedle

Durante il regno di Pietro il Grande, nel 17° secolo, la Chiesa Ortodossa russa ebbe un periodo di cambiamenti. La nuova leadership religiosa fece riforme, soprattutto nei rituali del culto, che alcuni però rifiutarono. Questi oppositori  della modernizzazione spaccarono in due la chiesa e furono pesantemente perseguitati dalla leadership riformista e dallo stesso zar.
I " vecchi credenti ", gli  Old Believers , si dispersero nei più remoti territori della Russia e in giro per  il mondo. Alcuni di stabilirono in America.
 Ci sono diversi gruppi negli USA, ma la più grande concentrazione  di " vecchi credenti" è vicino a Portland, Oregon. In molti modi, essi sono come gli Amish.
Vivono molto in comunità chiuse e rifiutano tante cose della cultura moderna: per esempio non hanno il calendario gregoriano, ma seguono quello russo ortodosso, in cui Natale è due settimane più tardi, e praticano la loro religione usando lo " slavonic ", un dialetto russo.
La tecnica del punchneedle è una forma di arte iniziata e continuata nel tempo dalla loro cultura intransigente e   per secoli, fino ai giorni nostri, le loro generazioni  hanno ricamato in questo modo, abbellendo soprattutto i loro abiti. - traduzione di erica, da www. russianpunchneedle.com -
  
Per il Natale 2006 ho preparato alcuni piccoli lavoretti facili, tra cui un angelo, con il punchneedle
Si usa un piccolo attrezzo leggerissimo, un ago - punzone particolare, famoso negli States e in Australia ma  poco conosciuto qui in Italia. Vi sono varie tecniche, vari tipi di aghi, accessori vari e filati,- come la seta, il cotone perlato o il sintetico,-  per  ricamare con il punchneedle, ma quello più pratico è senz'altro il Russian Punchneddle 
 Io ho usato il Punchneedle Russo Originale, Igolochkoy, realizzato in modo artigianale da una Comunità russa, immigrata nell' Oregon,  e considerato lo "strumento classico" per creare splendidi lavori con questa antica tecnica russa. E' costituito da 3 differenti punzoni che hanno graduato gli aghi in funzione della misura. Un threader leggerissimo permette di inserire facilmente il filo e di bloccarlo. I 3 formati di ago/punzone  sono del tipo "ad 1-filo", "a 3-fili" e "a 6-fili". Gli aghi/punzioni sono lavabili ed offrono il massimo della precisione, velocità, equilibrio e controllo sul lavoro da eseguire.
Ho scoperto questo piccolo attrezzo fantastico che permette di lavorare la stoffa in modo speciale, dal rovescio, e di creare dei piccoli capolavori originali, anche con il silk ribbon,  nel 2005 :  ho acquistato  un DVD, di Charlotte Dudney, Punchneedle Embroidery, molto accurato nelle spiegazioni, e ho imparato facilmente ad usarlo
Angioletto Suonatore
Ho tagliato il modellino dell'angioletto suonatore - cm 12 circa-  nel feltro beige chiaro. Ho poi ridisegnato il modellino su della stoffa bianca in misto lino.
Ho inserito la stoffa nel telaietto di platica rigida del punchneddle ed ho tirato bene in modo che la stoffa fosse ben tesa e rigida. Con dei fili kreinik metallizzati, azzurro, oro, rame e con il punchneedle 3 ho seguito i contorni dell'angelo, partendo dall'esterno, con una riga più bassa, e proseguendo internamente con una o più righe, sempre più alte (tolgo una parte della protezione di plastica dell' ago-punzone in modo da avere più spazio e da creare dei punti più profondi, che danno la forma tridimensionale al lavoro).
Internamente in basso ho fatto dei cerchi, sempre con la prima riga esterna più bassa, a fromare dei fiori azzurri.
 Il lavoro a punchneedle si realizza sul dietro  ma è sul lato interiore che si forma il disegno in 3D.
 Al termine, ho ritagliato la stoffa intorno all'angelo, prestando estrema attenzione per  non tagliare il filo.

Ho quindi incollato, con della colla per stoffa, il lavoro in misto lino alla forma in feltro, lasciando in mezzo, in alto, un nastro luccicante, inserito doppio, per appendere all'albero di natale o altrove l'angioletto luccicante a punchneedle

erica © 2006

Foto e Realtà

...  la chose essentielle en photo, c'est de savoir regarder et la réalité c'est bien autre chose qu'un simple regard qui glisse sur l'objet à photographier...   Eontos

domenica 15 dicembre 2013

Angeli cuciti a mano

Gli angeli sono stati spesso tra i miei progetti prenatalizi. Il primo che ho cucito interamente a mano è stato questo piccolo angioletto che avevo trovato anni fa su una rivista e che ho adattato
Materiali necessari : 45 cm di bordino color avorio alto almeno 8 cm , con cimose a pippiolini avorio o gialli - cotone Mouliné per il ricamo a punto croce ( i disegni dello schema sono a scelta )  - cm 13 x cm 11 di tessuto bianco - può andare bene anche la tela riciclata di un vecchio lenzuolo - pennarelli o pastelli per stoffa marrone o nero e rosa - filo bianco da cucito - 22 cm di  pizzo Valenciennes o simile - 35 cm di nastrino verde alto pochi mm - 70 cm di nastro di organza bianco - lana con fili d'oro - imbottitura sintetica
 Ho tagliato un rettangolo nella stoffa bianca di un vecchio lenzuolo ed ho cucito insieme i due lati lunghi per creare il cilindro, poi ho ritagliato due cerchi nella stoffa - le due estremità che chiudono il cilindro - . Ho quindi cucito il cerchio inferiore, ho riempito con l'imbottitura ed ho alla fine cucito anche il cerchio superiore. Ho tagliato il bordino della giusta  misura, prendendo la misura intorno al cilindro di stoffa - il vestito dell'angelo deve essere piuttosto ampio - e l'ho ricamato a punto croce seguendo uno schema  - io ho ricamato degli scoiattolini, ma può essere altro, a scelta  e a seconda dell'uso che se ne vuol fare  - con 2 fili di Mouliné. Terminato, ho cucito insieme i due lati tagliati , dal rovescio, poi ho inserito nella parte alta del bordino un filo robusto, ho fatto una filza ed ho tirato fino a che la circonferenza dell'abitino dell'angelo fosse della stessa misura del cilindro di stoffa.
L'ho inserito nel cilindro in modo che il fondo dell'abito fosse allo stesso livello del fondo del cilindro - e lo tenesse in piedi -, ho tirato il filo della filza ancora un pochino ed ho fatto un nodino alla filza, tagliando poi il filo in eccesso .
Ho preso la lana gialla  con i fili d'oro - che avevo trovato in merceria già pronta - ed ho cucito con l'ago i capelli dell'angelo, facendo passare le gugliate di lana nella stoffa di cotone, annodandole e quindi tagliando la lana e arricciandola con le mani a formare dei ricciolini, che ho poi risistemato uno nell'altro , mettendo qua e là una punta di colla rapida  dove necessario,  per tenerli fermi .
Ho quindi messo intorno al cilindro e sopra al bordino-vestito il pizzo valenciennes, che ho chiuso dietro con un punto, ed ho preparato con l'organza bianca un doppio nodo, che ho cucito, sempre dietro, sulla parte alta del bordino, dove c'era la cucitura, a formare le ali .Ho preparato un altro piccolo nodo, dalle cime molto lunghe, con il nastrino verde e l'ho attaccato con un punto invisibile sul davanti dell'abitino, sopra al ricamo. Alla fine ho disegnato con i pastelli due righe e le ciglia, per fare gli occhi chiusi, due puntini per il naso e una boccuccia aperta, con qualche puntino per le lentiggini
L' angelo in juta è molto facile da fare, anche perché è di piccole dimensioni, ed è bellissimo
Materiali necessari : Tela di juta - filo di cotone écru sottile per uncinetto - filo di cotone rosa antico per uncinetto più grosso - nastrino sottile dorato - nastro natalizio dorato di 10 cm circa con filo di ferro nei bordi - nastro natalizio rosa antico e oro di  circa 8 cm - rete d'oro leggera - tessuto dorato leggero - ovattina sintetica -  forbici seghettate - filo mouliné rosa lights effect -


Ho ritagliato 2 volte nella tela di juta il corpo dell'angioletto  e ho cucito dal diritto le due parti assieme, con del filo di cotone écru piuttosto sottile, che uso per i lavori all'uncinetto, inserendo man mano dell'ovattina sintetica per dare forma al corpo, da tenere piuttosto piatto. Ho quindi usato lo stesso filo écru, che ho diviso, per annodare, a 2 o a 3, i fili molto sottili e arricciati. Ai capelli dell'angelo ho aggiunto il cotone rosa antico, in cima alla testa per una piccola rosellina, e ai due lati per due piccoli nastri fermacapelli. Ho ritagliato anche un pezzettino di rete dorata, che ho appoggiato sul lato destro dei capelli e in alto vicino al piccolo chignon.
Ho quindi tagliato del nastro dorato natalizio di circa 10 cm, con all'interno dei due lati un supporto di filo di ferro sottile, e l'ho avvolto intorno al corpo come gonna, chiudendo i due lati esterni con i fili di ferro interni. Ho tagliato un altro nastro natalizio rosa antico e oro, leggermente più basso, ho cucito insieme i due lati esterni  e ho infilato nella parte alta del nastro due fili mouliné rosa perlato, a filza, tirando per dare la giusta arricciatura, con un piccolo nodo finale, per fissare il lavoro. Ho poi infilato la gonnellina arricciata sopra all'altra gonna d'oro, più stretta ed aderente al corpo.
Ho ritagliato in uno scampolo di stoffa leggera dorata, che avevo acquistato al termine della stagione dei saldi, in estate, le due ali, che ho cucito successivamente insieme dalla parte esterna, riempiendole man mano con l'ovatta, fino a farle diventare belle gonfie, e con il bordino esterno in evidenza, tutto frastagliato. Ho poi unito con il filo mouliné le ali al corpo di juta. Ho ritagliato un nastrino sottile dorato, che ho cucito a cerchietto, per l'aureola; ho preso un filino di acciaio sottilissimo d'oro e l'ho fatto passare nel cerchietto, puntandolo poi nei capelli, per sostenerlo. Ho quindi tagliato un altro pezzo di filo di cotone rosa antico, l'ho inserito dietro alla testa, sotto al cerchietto dell'aureola, l'ho annodato in cima ed ho appeso il mio angioletto !
 

Gli altri due angioletti qui sotto sono piccolissimi e molto leggeri e sono facilissimi da fare
Materiali  necessari :  Bordi di tessuto natalizi di varie misure e colori con rifiniture dorate, argentate o altro - Bordi di rete dorata o argentata - Filo mouliné dorato o argentato - Cordoncini intrecciati con oro o argento di vari colori e spessore - palline di legno per la testa - lana con fili d'oro o nastri metallici oro per i capelli - 1 pennarello nero o marrone e 1 pennarello rosso - forbici seghettate - forbici a molla appuntite - colla 



Ho usato una pallina di legno profumata che non mi serviva più per l'Angelo rosso. Ho tagliato due pezzi di cordoncino rosso e oro, uno di 10   cm circa per  le braccia, uno di 14-15 cm per  le gambe, e li ho legati insieme, con del filo mouliné dorato, nel mezzo del cordoncino per le braccia e tenendo piegato a metà quello per le gambe. Poi ho legato i due capi dello stesso filo intorno alla pallina di legno - sempre nel mezzo - e ho chiuso con un doppio nodo sotto all'incrocio di braccia e gambe. Ho quindi tagliato con le forbici seghettate 20-25 cm di  bordo di tessuto natalizio trasparente rosso con rifiniture oro alto 5-6 cm, ho fatto una filza con del filo mouliné oro nella parte alta del bordo ed ho tirato in modo da arricciare per creare un abitino.
Ho unito i due lati dell'abitino e ho dato un punto in alto, in mezzo e in fondo  per chiudere il vestitino, che ho poi infilato dentro alle due gambe ed ho cucito con un punto al cordoncino delle braccia - che sono rimaste così allargate e ferme -
Ho quindi tagliato un pezzo di reticella dorata, l'ho arrotolata su se stessa e l'ho chiusa sui due lati a formare due punte. Ho quindi passato 5 fili di mouliné in mezzo, a chiudere stretto in modo da creare due alette, e ho passato i fili intorno al collo dell'angioletto. Ho poi fatto un doppio nodo ed ho tagliato i fili del mouliné abbastanza  lunghi da entrambe le parti, in modo che volino leggeri  dietro, sopra alle alette. Ho infine preso della lana gialla con dei fili dorati - l'ho trovata in merceria tempo fa e mi è servita anche per i capelli dell'altro angelo  in stoffa -, ho tagliato dei pezzettini corti pochi centimetri che ho incollato al legno con della normale colla coccoina, coprendo completamente la parte della testa. Ho poi dipinto sul visetto due sottili righe  nere orizzontali, con il pennarello, per gli occhietti e due rosse in verticale per formare una boccuccia a cuoricino. Se l'angioletto deve essere appeso, basta passare un cordoncino dorato sottile, quello che si usa a Natale per chiudere i pacchettini, intorno al collo, si fa un nodo a tre quarti e poi un nodo in cima per appenderlo



Ho eseguito l'Angelo d'oro come  l' Angelo Rosso ma ho usato una pallina leggermente più grossa, con due buchi, che mi ha permesso di usare una cordicella un po' più robusta per appenderlo. Le ali, inoltre, sono state fatte con del nastro di raso e le ho unite ai lati per creare le due punte con il filo sottilissimo di metallo contenuto nel bordo dorato del nastro.

Questo bellissimo Angelo blu e oro che ho tenuto ( di solito preparo i miei progetti per regalarli ) è più lungo da preparare e un po' più complesso
Materiali necessari :  Un vasetto in terracotta 9 cm o poco più - Una pallina di legno con due fori - Nastro natalizio dorato di 4-5 cm- 50 cm circa di nastrino di raso blu - Filo di rame dorato della  Rayer per i capelli - Un piccolo centro tavola natalizio con i fiori e i nastri - Una campanellina dorata -un pennarello indelebile nero - colla per superfici rustiche
 
Ho preso un vasetto di terracotta, l'ho capovolto, poi  ho legato ben stretto un nastrino blu al filo della campanellina e l'ho fatto passare attraverso il buco del vasetto, in modo che la campanella resti all'interno del vasetto e possa suonare, se si scuote il vasetto. Ho quindi preso il centro tavola, che è sostenuto da un cerchio-base di plastica, ed ho incollato il bordino del suo cerchio-base al bordo tondo del vasetto, facendo passare in mezzo al centro tavola il nastrino di raso blu. Quando le due parti si sono saldamente incollate tra loro, ho fatto passare il nastrino di raso nei due fori della pallina di legno, poi ho passato il nastro ai due lati della pallina, ho quindi fatto 2 o 3 nodi in cima alla pallina, per evitare che il nastro scivolasse di nuovo nel buco superiore, e successivamente due piccoli cappi della stessa misura per far sì che si possa appendere l'angioletto.
Ho poi tagliato 4 pezzi di nastro dorato e li ho incollati intorno al vasetto capovolto scendendo dall'alto, più stretto, fino alla parte più larga, con il bordo più spesso. Ho lasciato i 2 nastri inferiori un po' più lunghi rispetto alla circonferenza del vasetto in modo che dietro restino due codine sovrapposte. Ho quindi preso un po' di filo di rame dorato, l'ho tagliato e ho passato in mezzo il resto del nastrino di raso blu, per sostenerli sulla testa. Con un pennarello nero ho disegnato due piccoli semicerchi - gli occhietti chiusi dell'angioletto - e un puntino per la bocca
Buon Lavoro e Buon Natale con gli Angeli !
erica ©

sabato 14 dicembre 2013

L'albero di Natale


L'albero di Natale ha tradizioni antiche: è considerato simbolo di vita e rappresenta l'elevazione verso l'alto, il punto di incontro tra cielo e terra
Nel Medioevo venivano collocati alberi addobbati con frutta secca, mele e fiori di carta colorata davanti alle cattedrali in occasione delle rappresentazioni di episodi biblici
La maggior parte della gente era analfabeta e solo pochi, i religiosi in genere, erano in grado di leggere e scrivere; perciò spesso i sagrati delle chiese ospitavano le rappresentazioni sacre e gli edifici sacri venivano decorati con dipinti che illustravano i principali episodi biblici
In Germania a quel tempo si praticava un gioco, di Adamo ed Eva, in cui si rappresentava il Paradiso Terrestre collocando nelle piazza e nelle chiese alberi decorati con frutta ed oggetti che richiamavano l'abbondanza.
Con il passare del tempo gli alberi di qualunque tipo furono sostituiti con gli abeti, considerati sacri
Pare infatti che gli antichi Teutoni celebrassero il solstizio d'inverno prendendo un abete nei boschi e decorandolo successivamente con dolci e ghirlande
Essendo sempreverde, l'abete è diventato l'emblema del continuo rinnovarsi della vita
Narra la leggenda che San Bonifacio, missionario nei dintorni di Geismar nella Germania settentrionale, abbia tagliato una quercia e che al suo posto sia spuntato un sempreverde, simbolo divino
Il primo albero di natale risalirebbe al 1510, a Riga, in Lettonia. In Alsazia, a Strasburgo, nel 1605 vi era l'uso di addobbare abeti durante le feste natalizie con fiori di carta variopinti, mele, zucchero e decori dorati
Nel XVII secolo nelle case protestanti nei territori a nord del fiume Reno si metteva un piccolo abete sui mobili e nel XVIII secolo si prese l'abitudine di decorare i rami con candele, per riprodurre il bagliore delle stelle attraverso i rami, come succedeva in natura
Grazie agli ufficiali prussiani, dopo il Congresso di Vienna del 1815, si affermò l'usanza di portare in casa alberi di grandi dimensioni. La principessa Henrietta von Nassau-Weilburg fece allestire un albero di natale a Vienna nel 1816 e la duchessa d'Orléans fece addobbare un grande albero nel 1840 nel giardino di Tuilleries, in Francia
L'albero è visto anche come legno ed allude alla croce  di Cristo: papa Giovanni Paolo II ha inaugurato la tradizione di collocare un enorme albero al centro di Piazza San Pietro
Attualmente gli addobbi dell'albero di Natale, tanto spesso acquistato senza le radici, e destinato in partenza a morte certa in una discarica!, sono molto vari mentre sulla punta  è abitudine mettere una punta
I colori più usati, anche per le strisce che lo attraversano, sono l'oro, l'argento, il rosso, il blu e il bianco.
L'oro è il metallo prezioso, emblema di ricchezza e prestigio, usato molto nei dipinti sacri, che si ricollega alla luce ed al sole E' di valore, ma era anche uno dei doni portati a Gesù dai Magi e rappresenta la sacralità
Il rosso è il colore dell'amore, della passione, ma anche del sacrificio di Cristo. Nei tempi antichi era un colore prezioso ed esclusivo ed i tessuti tinti di rosso erano riservati a personaggi di rango elevato
Il blu rappresenta il cielo e lo spirito ed è il colore del manto di Maria
Il bianco richiama la neve e il candore ed è il simbolo della purezza, dell'innocenza e della luce
 
Ho fatto le due foto con gli alberi e gli addobbi  appesi in Alsazia alcuni anni fa erica © 

Tradizioni e Leggende del Natale

 
Nel mese di dicembre nel mondo, non solo cristiano, si celebrano feste di pace, fratellanza, gioia, e prosperità, secondo la propria cultura e tradizione
Fin dai tempi più remoti dicembre era un mese speciale
Con il solstizio d'inverno cominciava un lungo periodo di festeggiamenti e di riti rurali in onore della rinascita del sole Le giornate iniziavano ad allungarsi e rinasceva la speranza e l'augurio che ci sarebbero stati nuovi raccolti copiosi e cibo per tutti
Gli antichi Egizi festeggiavano la nascita del dio Horus, i Greci quella del dio Dioniso, gli Scandinavi quella del dio Frey
Nell'antica Roma si celebrava Saturno, dio dell'agricoltura, con sontuosi banchetti e scambio di doni
Nel 274 d.C. l'imperatore Aureliano decise che il 25 dicembre si dovesse festeggiare il Sole Invincibile con una grande festa
I Cristiani sostituirono i riti pagani con la festa della nascita di Gesù, colui che avrebbe sconfitto le tenebre portando pace e salvezza a tutta l'umanità, mantenendo delle antiche tradizioni lo spirito di gioia  e di speranza che la luce divina porta in ogni cuore
Il Natale è augurio di bontà, serenità e gioia
I fuochi che ancora brillano nelle campagne di alcuni Paesi la notte di Santa Lucia, il 13 dicembre, i doni di Babbo Natale ai bambini, gli alberi di Natale adornati di dolcetti e candele o pieni di lucine e palle colorate, ed i cenoni della vigilia riportano alle atmosfere magiche dei tempi antichi
E' dalla festa del Sol Invictis che risale l'usanza di bruciare nel camino un ceppo natalizio Il ceppo doveva bruciare per 12 giorni consecutivi e doveva essere di quercia, un legno propiziatorio perché da come bruciava o dalle scintille che provocava si presagiva come sarebbe stato l'anno futuro
Le ceneri venivano conservate e usate come rimedio contro malattie e calamità
In alcune città italiane vi è una tradizione legata ai doni di Santa Lucia il 13 dicembre: la bella fanciulla siciliana fu accecata e propio per questo motivo viene considerata e festeggiata come la santa della luce.
La notte di Santa Lucia è la più lunga che ci sia
Nella fantasia dei bambini, attraverso i racconti degli adulti, la santa arriva dal cielo su un carretto pieno di doni e trainato da un asinello e quindi mettono sulle porte di casa fieno e latte per l'asinello e biscotti per la santa.

Ho fotografato l'angelo dell'immagine  a Friburgo  erica © 

giovedì 12 dicembre 2013

E ' NATALE


E' Natale ogni volta che sorridi
            a un fratello e gli tendi la mano.
  E' Natale ogni volta che rimani
                in silenzio per ascoltare l'altro.
         E' Natale ogni volta che non accetti
    quei principi che relegano gli oppressi
                            ai margini della società.
  E' Natale ogni volta che speri
                           con quelli che disperano
                  nella povertà fisica e spirituale.
          E' Natale ogni volta che riconosci
   con umiltà i tuoi limiti e la tua debolezza.
          E' Natale ogni volta che permetti
 al Signore di rinascere per donarlo agli altri.