domenica 22 dicembre 2013

Bacche e Fiori del Natale

La tradizione di appendere rami di agrifoglio sulla porta di casa risale agli antichi Romani perché erano considerati scaccia guai
I rami o le ghirlande di agrifoglio sono molto belle con le foglie verdi e lucide dai margini ondulati e la bacche rosso vivo

    In giardino ho due enormi piante di agrifoglio, il cui nome botanico è Ilex aquifolium, nate da sole una ventina di anni fa
 Una è una pianta femmina, ricca di bacche, molto amate dai merli, dagli uccelli di passaggio e dal pettirosso, l'uccellino che cercò di alleviare le sofferenze di Gesù sulla croce, beccando le spine della dolorosa corona, tanto da avere il petto arrossato dal sangue divino, ma velenosissime per gli uomini 
Anche il pungitopo, piccolo arbusto sempreverde, dalle foglioline spinose, che tollera bene il freddo, è usato spesso per le ghirlande natalizie  Pianta dalle ottime proprietà diuretiche, ha, negli esemplari femmina, delle bacche rosse grandi come ciliegine, che restano sulla pianta da ottobre a marzo
La poinsettia pulcherrima o stella di Natale è originaria del Messico e le sue foglie, simili a grossi petali, che variano dal rosso al rosa, dal giallo pallido al bianco, si chiamano brattee. I veri fiori sono invece le minuscole coppette verdastre che si trovano al centro delle brattee. Deve essere tenuta in piena luce, vicino alle finestre, ma lontane da fonti di calore eccessivo, come i caloriferi o le stufe, e da correnti d'aria. La temperatura ideale per queste piante è fra i 18 e i 22 gradi. Per mantenerle in ottima forma, si devono vaporizzare le foglie tutti i giorni con pochissima acqua e annaffiarle con regolarità 2/3 volte a settimana.
Dopo la caduta dell'ultima brattea si accorciano i rami privi di fogliame e, se la pianta è in buona salute, in un mese si produrranno nuovi rametti e foglie. A quel punto si dovranno ridurre le annaffiature per favorire il riposo post fioritura e si sistemeranno all'ombra estiva in una parte riparata del giardino
Il vischio con i suoi rami verdi ricchi di bacche chiare iridescenti, che nascondono un passato di magia, è per tradizione la pianta del buon augurio 
Le origini della leggenda che lo vede un dono del cielo, sotto i cui rami ci si deve baciare per avere un amore fortunato e salute, soldi e serenità, risalirebbero ai popoli nordici dell'antichità
Il vischio è un cespuglietto semi parassita che cresce e vive abbarbicato ai rami di alti alberi, in particolare sulle querce, gli alberi sacri dei Celti, che lo consideravano magico perché aveva la capacità di non toccare il suolo
La Scandinavia regala molte storie con il vischio protagonista, tra cui la più famosa che narra del figlio di Odino, assassinato da una freccia di vischio costruita da un suo acerrimo nemico. Le lacrime della madre, a contatto con la pianta, si trasformarono in perle, che successivamente divennero bacche.
Il vischio possiede molte proprietà terapeutiche; le foglie vengono infatti utilizzate nella preparazione di infusi contro tosse e asma mentre la tintura viene usata contro geloni e reumatismi. Il vischio è anche un ottimo coadiuvante nel trattamento dell'ipertensione
E' sempreverde e preleva acqua e minerali dalla pianta che lo ospita 
il più comune è il Viscum album, che preferisce le latifoglie come il melo o il pero, e il pioppo e le conifere come il pino e l'abete. In inverno i cespugli di vischio assomigliano a grossi nidi arroccati fra i rami, con le foglie carnose e le bacche traslucide, altamente tossiche per l'uomo, che contengono un liquido vischioso
Vive una decina d'anni e se si vuole estirparlo si deve tagliare il ramo su cui è cresciuto
Si può anche coltivare: si inseriscono con una leggera pressione i semi, ricavati dalle bacche, in una cavità di un ramo di una pianta in buona salute
Si aspetta per circa due anni che il rigonfiamento del ramo diventi pianta e dopo quattro anni finalmente avverrà anche la prima fioritura con la nascita delle successive bacche invernali

  L'elleboro dal rizoma velenoso produce dei bellissimi fiori, bianchi o giallo tenue tendente al verde e perfino rosso scuro, che crescono al centro della pianta, circondati dalle foglie che formano un bellissimo cespuglietto verde
Si riproducono spontanei  per seme e se il terreno è adatto in pochi anni si avranno tante piante di elleboro sotto agli alberi spogli del giardino invernale E se nevicherà i fiori  ancora più grandi e brillanti spunteranno vivaci a ravvivare il biancore gelato della terra
Io adoro gli ellebori e raccolgo sempre i bianchi steli fioriti:li metto in vasetti con poca acqua e li lascio in sala, dove non fa eccessivamente caldo Resistono a lungo e sono splendidi

Le immagini di erica blogger sono state fotografate e trasformate con photoshop in biglietti di auguri    erica © non possono pertanto essere  essere salvate e utilizzate a fini economici 

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