giovedì 30 gennaio 2014

Diario di Anna Frank

                                        Venerdì 3 marzo 1944
Carissima Kitty,
  questa sera, guardando la fiamma della candela, sono tornata a sentirmi contenta e tranquilla. In realtà la nonna è dentro quella fiamma, ed è lei che mi custodisce, mi protegge e mi rende felice. Però ... c'è un altro che ha il potere assoluto sul mio umore, ed è ...Peter.Oggi quando sono salita a prendere le patate, ero ancora sulla scala con la pentola piena in mano che già mi chiedeva : - Che cos'hai fatto questo pomeriggio?
Io mi sono seduta sulla scala e ci siamo messi a chiacchierare. Le patate sono arrivate a destinazione alle cinque e un quarto ( un'ora dopo che ero salita )...Che sguardo caldo,ha quel ragazzo;credo che non manchi molto perchè m'innamori di lui
 ...
                        Tua Anne M. Frank

                                           Sabato 4 marzo 1944
Mia cara Kitty,
  questo sabato non è brutto, triste e noioso quanto lo sono stati tutti quelli dei mesi precedenti. Il responsabile è soltanto Peter.Questa mattina sono salita in soffitta a stendere il grembiule e papà mi ha chiesto se non volevo fermarmi a parlare un po' di francese. Mi sembrava una bella idea. Prima abbiamo parlato in francese, gli ho spiegato qualcosa, poi abbiamo fatto inglese. Papà leggeva Dickens ad alta voce e a me sembrava di toccare il cielo con un dito, perchè sedevo sulla sedia di papà, vicino a Peter.
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Sono felice dalla mattina alla sera di vedere Peter
                       Tua Anne M. Frank
PS. Nota bene: stanotte c'è stata una forte nevicata. Ora non si vede più quasi niente, si è sciolto tutti.
 
                                          Sabato 15 luglio 1944
Cara Kitty,
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Noi giovani facciamo il doppio della fatica ad avere le nostre opinioni in un'epoca in cui ogni idealismo viene annientato e distrutto, in cui la gente si fa vedere dal suo lato peggiore, in cui si dubita della verità, della giustizia e di Dio.
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Ecco che cos'è difficile in quest'epoca: gli ideali, i sogni e le belle aspettative non fanno neppure in tempo a nascere che già vengono colpiti e completamente devastati dalla realtà più crudele.E' molto strano che io non abbia abbandonato tutti i miei sogni perchè sembrano assurdi e irrealizzabili. Invece me li tengo stretti, nonostante tutto, perchè credo tuttora all'intima bontà dell'uomo.
Ma è proprio impossibile costruire tutto sulla base della morte, della miseria e della confusione. Vedo che il mondo lentamente si trasforma in un deserto, sento sempre più forte il rombo che si avvicina, che ucciderà anche noi, sono partecipe del dolore di milioni di persone, eppure, quando guardo il cielo, penso che tutto tornerà a volgersi al bene, che anche questa durezza spietata finirà, e che nel mondo torneranno tranquillità e pace. Nel frattempo devo conservare alti i miei ideali, che forse nei tempi a venire si potranno ancora realizzare!
                           Tua Anne M. Frank
Martedì 1° agosto 1944
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Non sopporto quando si occupano tanto di me, allora sì che divento prima sfacciata, poi triste e alla fine torno a rovesciare il cuore, giro in fuori la parte brutta e in dentro la buona e cerco un modo per diventare come vorrei tanto essere e come potrei essere se...nel mondo con ci fosse nessun altro
                           Tua Anne M. Frank
 
 QUI FINISCE IL DIARIO DI ANNE.
 
edizione italiana del 2002 a cura di Frediano Sessi  La Stampa 2014

L' 8 agosto 1944 tra le dieci e le undici e mezzo di mattina il caporeparto delle SS Karl Josef Silberbauer insieme con tre collaboratori olandesi della Polizia arrestò gli otto rifugiati e due dei loro protettori
Otto Frank fu l'unico degli otto a sopravvivere ai campi di concentramento nazisti
 
 
Ho letto il primo Diario di Anna Frank , non ancora completo, quando ero molto giovane e l'ho riletto spesso.  E' una testimonianza unica  ed ho amato profondamente questa tredicenne matura e coraggiosa che inizia il suo diario nell'alloggio segreto della fabbrica del padre e dei suoi soci,  dove si è nascosta con la  famiglia perché sono iniziate le persecuzioni naziste anche ad Amsterdam, dove i Frank si erano rifugiati  fuggendo dalla Germania di Hitler
Anna è rimasta a Bergen Belsen in una fossa comune insieme con sua sorella Margot , entrambe uccise dal tifo e dalla barbarie nazista, il cui folle progetto di sterminio uccise milioni di persone e ne annientò molte altre, nel fisico e nello spirito  Per sempre

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