giovedì 17 aprile 2014

Mostra Schiavi di Hitler

Mostra/Schiavi di Hitler: la Resistenza degli internati militari italiani e il lavoro forzato
Racconti, disegni, documenti dei deportati italiani (1943-1945)
Presso Biblioteca del Senato della Repubblica “Giovanni Spadolini”
Piazza della Minerva, 38 - ROMA
 4 aprile - 3 maggio 2014
lunedi – venerdì ore: 09:00 - 19:00 - sabato ore: 09:00 - 12:00

Realizzata alla fine del 2004, la mostra rinnovata ha carattere divulgativo e didattico e propone 30 pannelli (100 x 140) CON una selezione di brani tratti da 450 memorie, raccolte nel corso della ricerca storica avviata dal 2000, nell’ambito della campagna nazionale per il risarcimento del lavoro forzato degli italiani nella Germania nazista, pubblicate sul sito www.schiavidihitler.it.
La deportazione degli italiani riguardò 600 - 700 mila militari, almeno 23 mila deportati per motivi politici, destinati alla più brutale schiavitù e all’annientamento fisico e circa 100 mila civili rastrellati e precettati. A questi vanno aggiunti 1951 ebrei italiani, sterminati in gran parte nelle camere a gas. Purtroppo a tutt’oggi non conosciamo il numero complessivo delle vittime, stimato in almeno 40.000. Vi sono poi da considerare i deceduti dopo il rimpatrio. I deportati italiani furono affiancati ai milioni di schiavi catturati nei paesi occupati e trasportati in Germania per essere sfruttati al servizio della macchina bellica nazista.
La mostra in particolare approfondisce con testimonianze, documenti e disegni le vicende degli Internati Militari Italiani (IMI).
I protagonisti raccontano le tappe di un vero e proprio calvario: dalla cattura l’8 settembre 1943 al trasporto in condizioni spesso disumane, dall’arrivo al lager alle dure condizioni della detenzione e del lavoro forzato e schiavistico, fino al loro amaro rimpatrio. 
Privati dei benefici della Convenzione di Ginevra e dell’assistenza della Croce Rossa Internazionale, gli IMI rifiutarono le proposte di arruolamento dei nazifascisti scegliendo in massa con dignità e coraggio la brutalità del Lager, fatta di violenze, fame e sfruttamento. 
La loro fu una scelta di Resistenza non armata, uno dei tanti aspetti della Resistenza italiana al nazifascismo che non ha avuto valorizzazione.
L’esperienza del Lager è rimasta confinata per lo più nelle memorie individuali. 
“Traditi, disprezzati, dimenticati”. Così li ha definiti lo storico tedesco Gehrard Schreiber.La causa degli schiavi di Hitler non ha ancora ottenuto giustizia.La mostra cerca di colmare la distanza fra le memorie individuali e la coscienza storica del Paese. 
Questa edizione ampliata ha una nuova veste grafica e un testo di contestualizzazione.
Le possibilità tecnologiche hanno consentito l’integrazione di questa mostra al web, con uno sguardo ai nuovi linguaggi, ai giovani e al mondo della scuola. Pulsanti attivabili con lo smartphone permettono di accedere a sequenze di video testimonianze, raccolte negli ultimi 15 anni nel corso della ricerca sugli “Schiavi di Hitler”
Dal sito del Senato 

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